Nel cuore del Delta del Po

Un'escursione nel Delta del Po, per essere completa, deve prevedere una sosta ad Adria, città dalle antiche origini che diede il nome al Mare Adriatico. L'antica Adria ebbe dunque a registrare una consistente vivacità commerciale, caratterizzandosi come importante riferimento per Greci ed Etruschi che, con la loro presenza, contribuirono in modo decisivo ad elevare il livello socio-culturale della zona, trovando forme di proficua collaborazione con le popolazioni venete ivi residenti.
Itinerari per il Delta del Po: Il Polesine "Terra ospitale fra due Fiumi", interessante sono gli itinerari che toccano le località di Villa d'Adige, Badia Polesine, Guarda Veneta con il Museo dei grandi fiumi; Adria una città tra Adige e Po, l'Isola di Ariano, la Sacca di Scardovari, Porto Levante e Porto Viro, Rosolina e Rosolina Mare con il suo Giardino Botanico, l'Isola di Albarella con i suoi fiordi.

Palazzo dell'Orologio

Il palazzo è stato costruito sull'antica sede comunale. Nella parte centrale dell'edificio si erge la torretta con l'orologio. Il palazzo come la cattedrale ed altri edifici circostanti si affaccia su piazza Garibaldi, più nota come piazza "Castello". In ordine alla derivazione di quest'ultimo nome si deve tenere presente che il centro di Adria, sino a pochi decenni addietro, era racchiuso fra due rami del fiume Canalbianco che si separavano ad ovest della città per ricongiungersi immediatamente ad est. La zona racchiusa all'interno era chiamata "isola" mentre i quartieri meridionale e settentrionale sono chiamati ancor oggi della "Tomba" e di "Castello". Di un castello vero e proprio, che certamente esisteva in tempi remoti e comprendeva alcuni isolati, non restano tracce visibili. Qualche elemento in pietra o in mattoni è affiorato durante operazioni di scavo e una torre che doveva farne parte è raffigurata in una incisione del Giampiccoli. Il tema del castello e della torre è ripreso anche nello stemma del Comune.

La Cattedrale

Fu costruita agli inizi dell'ottocento su un edificio del quattrocento, a sua volta realizzato su uno più antico. Nel 1830, durante i lavori per saggiare la solidità delle fondamenta, furono riportati alla luce i resti della cripta ed affreschi bizantini che vennero poi danneggiati dall'alluvione del 1951. La cattedrale conserva: un bassorilievo bizantino del VI secolo con incisioni in greco, un Crocefisso su tavola stile bizantino e, nella sacrestia, splendidi armadi intagliati di Jacopo Piazzetta provenienti dalla scuola della Carità di Venezia.

Giardini Scarpari

I giardini Scarpari così chiamati dal nome della famiglia che ne era in origine proprietaria fanno parte, a seguito dell'acquisto, del patrimonio del Comune. I giardini fiancheggiano un immobile del 1800, camuffato nell'immediato anteguerra con decorazioni d'imitazione settecentesca all'interno ed all'esterno.

Villa Mecenati

L'immobile in origine era un rustico facente parte in una vasta tenuta agricola. Fu poi trasformato in villa stile impero al centro di un ampio giardino. La villa dal 1972 è sede del conservatorio statale di musica "A. Buzzolla" a seguito della donazione al Comune, per volontà testamentaria, del proprietario maestro Ferrante Mecenati.

Museo Archeologico Nazionale di Adria

Raccoglie antichissimi cimeli che hanno caratterizato le varie fasi dello sviluppo civile di Adria. Il museo nasce dalla Collezione Bocchi, la famiglia che già attorno al 1770 cominciò a raccogliere reperrti ed ad effettuare le prime ricerche nel sottosuolo cittadino. Nel 1904 fu aperto il museo civico. La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il museo e a cui segui il passaggio di competenze dal Comune allo Stato risale al 1961. Nel museo sono conservati, tra gli altri, strumenti e ceramiche dell'età del ferro, vasi attici a figure nere e rosse, gioielleria, suppellettili, ecc.

Le Riviere

Fiancheggiano a nord del ramo interno del canalbianco, ad ovest del ponte di Castello Riviera Roma (un tempo Riviera degli Orti) ad est Riviera Matteotti (già Riviera del Belvedere). A sud del Canalbianco ad est del ponte Sant'Andrea Riviera Roma. Nel tratto di Canalbianco compreso tra i ponti anzidetti (Castello e Sant'Andrea) nei tempi passati facevano scalo i barconi ed i bragozzi utilizzati per il trasporto di merci (in prevalenza granaglie, farina, prodotti orticoli, legname, carbone) tra Adria e le aree del Delta e la laguna veneziana. Il carico e lo scarico dei natanti era effettuato da facchini. Essi si succedevano in fila, curvi sotto pesanti sacchi, su strette passerelle in legno disposte tra le barche e le piazzole in muratura ricavate su muraglioni.Indossavano quasi tutti una camicia nera, non già per adesione ad una ideologia politica allora in voga, quanto per mimetizzare la polvere e le macchie che andavano accumulando. Erano divisi in gruppi chiamati "carovane". Ciascuna aveva un capo e non erano infrequenti furibonde baruffe tra una carovana e l'altra per accaparrarsi uno scarico o ripartirsi il provento di una giornata di duro lavoro.

Teatro Comunale

La vita musicale e teatrale di Adria ha radici antiche. Pare, infatti, accertata la presenza di un teatro romano nella zona in cui sorge attualmente l'ospedale civile. Ma è nella seconda metà del cinquecento, per impulso di Luigi Groto, il "Cieco d\'Adria", che la città si dotò di una struttura teatrale nella quale furono rappresentate alcune sue opere. A parte alcuni spettacoli che ebbero luogo nel seicento e di cui si ha incerta notizia, bisogna arrivare al 1803 perchè venisse adibita a teatro la chiesa sconsacrata di S. Stefano (cui il teatro si intitolò). I documenti e le testimonianze non fanno invece difetto per un successivo teatro che si chiamò nel volgere degli anni e nel cambio delle gestioni "teatro Fidora", "teatro della Società" e "teatro Orfeo". L\'attività di questo teatro copre circa un secolo e stabilisce i termini di una tradizione adriese ancora ben viva che si sostanzia nel melodramma e nell\'opera lirica. Una nuova struttura, dopo lunghi preparativi, fu inaugurata nel settembre del 1935 ed è oggi il teatro comunale (come fu chiamato in tempi recenti dopo essere stato il "Teatro del Littorio e il "Teatro del Popolo"). Il teatro comunale dopo stagioni di grande prestigio continua ad ospitare rappresentazioni liriche e di prosa sempre dignitose e che mantengono viva la tradizione adriese.

Basilica Santa Maria Asunta della Tomba

La primitiva basilica della Tomba, che risale ai primi secoli dell'era cristiana, sembra essere stata costruita sui resti di una più antica basilica pagana. L'attuale assetto è soprattutto il frutto di interventi effettuati nel corso del settecento (nuova facciata in posizione avanzata rispetto alla precedente) e di altri operati tra il 1930 ed 1940. Il nome "alla tomba" o "della tomba" sembra derivare per alcuni dalla vicinanza alla costruzione di una tomba di epoca romana e per altri dalla zona sopraelevata (ad tumulum), rispetto a quelle circostanti in cui, sorge la basilica. L'attuale campanile è il terzo della basilica, poiché il primo non era altro che l'antichissimo faro romano di Adria, poi adattato all'uso delle campane; il secondo quello costruito nel trecento sul troncone dello stesso faro demolito fino all'altezza di una decina di metri dal suolo; il terzo (l'attuale campanile) inaugurato il 15 novembre 1931, in stile veneziano che richiama il campanile di San Marco e che sorge per buona parte sul preesistente. Una lapide in latino sulla parete sud dello zoccolo ricorda l'origine della struttura con il seguente testo:

"Quale ero una volta - torre - e guidavo il corso delle navi - sono ancora oggi - torre - ricostruita nell'anno 1931 - e con la mia guida indico agli uomini il Cielo - e con la mia voce chiamo coloro che devono recarsi al Tempio".

All\'interno della basilica sono custodide alcune pregevoli opere tra le quali: il battistero costituito da una vasca ottagonale di epoca romana, un Crocefisso del cinquecento oggetto di particolare devozione, affreschi e sculture.

ADRIA INTERNATIONAL RACEWAY - AUTODROMO DI ADRIA - DTM

Terra di grandi passioni motoristiche e di piloti di grande valore, il Veneto non ha mai potuto disporre di un proprio circuito auto-motociclistico. Da qui è partita l'idea di un gruppo di privati, innamorati delle competizioni, di realizzare nell'arco di appena un paio d'anni un impianto all'avanguardia e capace di accontantare le esigenze sia degli appassionati delle moto che di quelli delle auto.
Adria International Raceway è la perla del grande complesso multifunzionale nato alle porte di Adria in provincia di Rovigo a pochi chilometri dal mare. Studiato grazie alle competenze tecniche di tecnici da sempre addentro al mondo delle corse motoristiche, il progetto ha trovato subito l'adesione entusiastica sia della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana che della Federazione Motociclistica Italiana. Questo ha permesso un iter estremamente rapido che è approdato, già alla fine del 2000 (a pochi mesi quindi dell'avvio dei lavori) alla preventiva approvazione anche della Fia (Federazione Automobilistica Internazionale). L'impianto ha come punto di forza un tracciato molto impegnativo, disegnato senza dover ricorrere ad anacronistiche chicane, che si sviluppa su poco meno di 3 chilometri e che si può scomporre su due circuiti più corti e completamente indipendenti, uno dei quali dotato di un sistema di irrigazione artificiale utilissimo per specifiche sessioni di prova sia per vetture oppure moto da competizione sia pel lo sviluppo di mezzi di produzione destinati alla grande serie. A rendere poi unico nel mondo l'Adria International Raceway ci pensa la grande copertura del paddock, spettacolare e innovativa, che trasforma l'area retrostante i box in un ricovero per motorhome e hospitality, ma soprattutto apre la via a manifestazioni articolate estremamente diverse e sempre al riparo dal sole o dalle intemperie. Completano poi il complesso i tre piani dell'edificio dei box, l'impianto di guida sicura e l'eliporto.